D:Alessandro Tarantola Editore, come nasce?
R:Alessandro Tarantola editore nasce nel 1993 da una passione tramandata dalla mia famiglia. Ad un certo punto non basta solo toccare e sentire il profumo dei libri ma anche crearli, farli nascere. Vedere un libro che prende vita è una cosa eccezionale.
D:Quanti titoli pubblicati?
R:In questi 18 anni (dal ’93 ad oggi) ho pubblicato 13 libri e non nascondo la soddisfazione di aver dato voce e spazio a un pezzetto della mia città.
D:Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? Uno stile? Un messaggio? Come avviene la scelta di un libro da editare?
R:Diciamo che il vero filo conduttore è la storia locale. La scelta del libro è molto semplice. Deve piacermi, deve farmi pensare, deve lasciarmi qualche cosa. Questa è una passione, non c’è scadenza per pubblicare e non si pubblica tutto.
D: Abbiamo quindi capito che le sue scelte editoriali si orientano alla storia e alla cultura locale, quanto importante è, secondo lei, sostenere e dare visibilità a questi progetti?
R:Penso sia molto importante dare visibilità e sostenere questi progetti. Conoscere la storia della nostra città ma anche del nostro paese ci fa crescere ulteriormente. Oltre a conoscere le nostre radici si capisce anche quanto il nostro mondo sia cambiato, stia cambiando, in meglio, ma sotto certi punti di vista umani anche in peggio.
Il libro diventa così anche spunto di riflessione per tutti noi.
D: Qualche aneddoto simpatico, particolare relativo alla pubblicazione di qualche testo?
R:Ma guardi, non c’è un aneddoto particolare, c’è però una storia incredibile e particolare di un conte Bellunese, il conte Carlo Camillo di Rudio. Una storia locale ma di interesse internazionale. Una storia che è troppo lunga e bella da raccontare. Ma che merita di essere letta. Questo libro lo abbiamo spedito in tutto il mondo “dal Piave al Little Bighorn” scritto da Cesare Marino.
D: Quali sono i progetti della sua Casa Editrice per il futuro?
R:Vuole sapere se c’è qualche libro in cantiere? Diciamo che ne sto valutando alcuni, rigorosamente top secret!!
D: Dalla Sua storica esperienza come editore e libraio può infine darci due buoni motivi per cui, nell’era digitale di internet, dovremmo acquistare un libro?
R:Non penso di dover spiegare la differenza tra tenere in mano un libro, sfogliarlo, toccarlo e sentire l’odore della carta dal tenere in mano uno schermo. Sono sicuro di essere stato chiaro e per fortuna tanta gente ancora la pensa come me anche se non fa il mio mestiere.
Si ringrazia Michela Caldart per aver intervistato Alessandro Tarantola