In questa raccolta, attraverso i luoghi di confine tra un prima e un dopo, Serena Dal Borgo dice del graffio e della geografia minima e fatale della vita. Ci dice della madre che bacia e dona, di un fratello che tutto trattiene. E parla dei luoghi a lei vicini per giungere a dichiarare ciĆ² in cui crede, cosciente di non credere bene, ma di credere invece nei limiti di un creato non sempre perfetto.